01/03/2024
Clima, ambiente e salute: affrontare le sfide del cambiamento climatico per un futuro più sano
In questi giorni ha suscitato scalpore la notizia secondo la quale a Milano è stata registrata – tra le principali città del mondo – la terza più alta concentrazione di gas serra inquinanti, tra i quali la CO2 e le PM10. Questa notizia, sollevando il tema dell’impatto dell’inquinamento atmosferico, offre lo spunto per avviare una riflessione sul legame strettissimo che esiste tra il benessere del pianeta e il benessere delle persone.
L’aumento delle temperature e le attività antropiche che lo causano sono importanti determinanti della salute. Ad essi sono infatti associati l’aggravarsi di una vasta gamma di patologie altamente impattanti quali le malattie cardio, cerebro e vascolari, le malattie respiratorie, le malattie infettive e i disordini mentali. Ad esempio, le ondate di calore possono innalzare significativamente il rischio di eventi cardiaci come gli infarti, raddoppiando tale probabilità quando si tiene conto anche degli effetti dell’inquinamento atmosferico. Proprio l’inquinamento atmosferico, secondo l’OMS, è responsabile di circa 6,7 milioni di morti premature in tutto il mondo ogni anno e si attesta come terzo principale fattore di rischio per numero di morti, preceduto solo dall’ipertensione e dal consumo di tabacco.
Non meno importante è la questione dei fenomeni climatici estremi, che includono ondate di calore intenso, piogge torrenziali, alluvioni, incendi forestali e altre manifestazioni climatiche fuori dall’ordinario. Oltre all’impatto diretto sulle popolazioni colpite, quantificabile in fino a 145.000 morti negli ultimi 40 anni secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), oltre a centinaia di migliaia di feriti e sfollati, gli effetti dei fenomeni climatici estremi sono trasversali su tutta la popolazione a causa dell’aumento di sintomatologie legate all’ansia e alla depressione. Anche in Italia, i fenomeni climatici estremi sono in aumento, e secondo il rapporto CittàClima di Legambiente, hanno raggiunto nel 2022 il massimo storico di episodi. Tra le Regioni più colpite negli ultimi 12 anni figurano la Sicilia, la Lombardia, il Lazio, la Puglia e l’EmiliaRomagna. Quest’ultima, nel maggio del 2023, è stata vittima di circa due settimane di piogge intense che hanno causato allagamenti, frane e straripamenti dei fiumi, provocando 17 morti, circa 20.000 sfollati e danni stimati in 8,8 miliardi di euro.
L’Italia, nell’epicentro climatico del Mediterraneo, si trova infatti in una situazione particolarmente vulnerabile da diversi punti di vista: esposizione a eventi estremi, rischio idrogeologico, siccità, aumento della temperatura terrestre e marittima, per citarne alcuni. Un recente studio condotto dal Barcelona Institute for Global Health stima in 18.010 i decessi causati dalle recenti ondate di calore nell’estate del 2023 nel nostro Paese, maglia nera in Europa da questo punto di vista. Anche in termini di inquinamento atmosferico l’Italia, dove sono presenti alcune delle regioni e delle province tra le più inquinate d’Europa (tra queste Milano, Cremona e Monza), subisce un impatto drammatico sulle condizioni di salute della popolazione. Secondo i dati dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), l’inquinamento atmosferico causa infatti ogni anno 60.000 morti premature nel nostro Paese.
Considerati gli impatti della crisi climatica, la promozione della salute deve passare da una strategia “Health for All Policies”, che vada ad affrontare – con un approccio multidisciplinare – tutti gli elementi di questa congiuntura in maniera organica, sia agendo sui determinanti ambientali della salute come inquinamento atmosferico, ondate di calore ed eventi climatici estremi, sia trattando i loro impatti in termini di patologie fisiche e mentali. A livello italiano, questa strategia si traduce in un impegno corale delle istituzioni a livello nazionale e locale, delle associazioni e della società civile per implementare politiche che promuovano la tutela dell’ambiente e della salute di tutti i cittadini. Questo impegno può trovare nella Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR, nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) e nell’Agenda 2030 dell’ONU i suoi principali strumenti di attuazione.
Maggiori informazioni sono contenute all'interno della XVIII Edizione del Rapporto Meridiano Sanità