02/02/2024

Infezioni Correlate all’Assistenza: la dimensione del fenomeno in Italia

Infezioni Correlate all’Assistenza: la dimensione del fenomeno in Italia

Nel panorama delle malattie infettive, stanno acquisendo sempre più peso le  Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA), ossia le infezioni contratte durante il ricovero in ospedale o in strutture di assistenza extraospedaliere. Secondo i dati del primo Rapporto Globale dell’OMS, infatti, le ICA hanno un impatto clinico ed economico rilevante in termini di maggiore mortalità, maggior durata della degenza, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici e un carico economico ulteriore per i sistemi sanitari, i pazienti e le loro famiglie.

Dalle ultime stime disponibili, 7 pazienti su 100 ricoverati negli ospedali per acuti dei Paesi ad alto reddito (15 su 100 nei Paesi in via di sviluppo) contraggono almeno un’infezione durante il ricovero e 1 su 10 muore a causa dell’infezione contratta. In Europa ogni anno le ICA causano 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37.000 decessi direttamente attribuibili e 110.000 decessi in cui l’infezione è una concausa. Solo per la quota dei costi diretti si stimano circa 7 miliardi di euro di impatto.

Nel contesto nazionale, un recente studio del Centre for Economic and International Studies dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata sui dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) dell’ultimo decennio stima che la spesa totale per infezioni ospedaliere ammonti in Italia a 783 milioni di euro. Inoltre, secondo alcune stime sempre a partire dai dati delle SDO, le infezioni per cure mediche e post-chirurgiche si aggirano annualmente intorno alle 450-700 mila (5-8% delle dimissioni all’epoca dello studio), con una netta prevalenza negli anziani.

Secondo uno Studio di prevalenza delle ICA negli ospedali per acuti italiani del 2016, su protocollo ECDC, che analizza i dati di 28.157 pazienti ricoverati in 135 ospedali italiani, il 63,7% delle ICA colpisce le fasce d’età sopra i 65 anni e più del 65% dei pazienti con degenza superiore alla settimana. Le infezioni più frequenti sono le infezioni respiratorie (20,5%), quelle del tratto urinario (18,2%) e del sito chirurgico (14,5%) che da sole rappresentano più della metà delle infezioni ospedaliere.

Negli ultimi anni sono state adottate diverse misure per rafforzare il sistema di sorveglianza delle malattie infettive, tra cui l’inserimento delle ICA, a marzo 2022, nella lista delle malattie sottoposte a sorveglianza nel nuovo Sistema di segnalazione delle malattie infettive. Il rafforzamento della prevenzione e della sorveglianza delle ICA rappresenta anche uno dei 6 obiettivi generali del nuovo Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2022-2025, approvato in Conferenza Stato-Regioni il 30 novembre 2022. La presenza delle infezioni correlate all’assistenza nel Piano è dovuta allo stretto collegamento tra queste ed il fenomeno dell’antimicrobico resistenza: difatti secondo alcuni dati ECDC, i 3 principali microorganismi resistenti agli antibiotici - Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi ed Escherichia coli resistente ai beta-lattamasi a spettro esteso - responsabili complessivamente del 70% del burden dell’AMR in termini di disabilita e mortalità prematura dei Paesi europei, sono spesso acquisiti in un contesto ospedaliero e assistenziale. Inoltre, secondo lo Studio H4LS (ICA nelle strutture di assistenza extra-ospedaliere) sempre dell’ECDC, il 10% dei microorganismi isolati nelle ICA sono risultati resistenti ad almeno una classe di antibiotici.

 

 

Maggiori informazioni sono contenute all'interno della XVIII Edizione del Rapporto Meridiano Sanità