31/05/2023

Il valore della vaccinazione: dalla tutela della salute agli impatti positivi sull'economia

Il valore della vaccinazione: dalla tutela della salute agli impatti positivi sull'economia

È passato ormai un anno (era il 28 maggio 2022) dalla revisione dei contenti del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 da parte del NITAG. La discussione sul Piano, avvenuta lo scorso 24 maggio in Conferenza Stato-Regioni, è stata rinviata alla prossima riunione del 7 giugno per un mancato accordo sulle risorse economiche.

Un Piano Nazionale che ha importanti novità come il percorso distinto di aggiornamento del Calendario Vaccinale in funzione degli scenari epidemiologici, delle evidenze scientifiche e delle innovazioni in campo biomedico e altri elementi importanti quali il rafforzamento della comunicazione in campo vaccinale, anche alla luce del fenomeno dell’esitazione vaccinale, la promozione di interventi nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia e la riduzione delle diseguaglianze con azioni specifiche per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e/o con bassa copertura vaccinale; non meno importante ai fini dell’attività di monitoraggio e dell’adozione di azioni di risposta tempestive, è il completamento dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e la messa a regime dell’anagrafe vaccinale nazionale.

Assente dal documento in discussione ogni riferimento alla vaccinazione anti-COVID, motivazione figlia del fatto che il Piano è stato redatto durante il picco pandemico quando la vaccinazione era routinaria e normata da criteri di emergenza. Con le nuove raccomandazioni dell’OMS che ha ribadito, dichiarata conclusa la fase di emergenza sanitaria globale per la pandemia da COVID-19 lo scorso 5 maggio, la necessità di continuare a tutelare la salute dei fragili e degli anziani in questa fase di nuova normalità di convivenza con il virus, è necessario che il Ministero della Salute elabori quanto prima delle Linee guida per le Regioni per garantire accesso equo e uniforme alle vaccinazioni a questi cittadini.

Si parla di vaccinazioni e di un nuovo Piano Prevenzione Vaccinale in un contesto in cui la fiducia dei cittadini nei confronti dei vaccini è diminuita rispetto a un anno fa: è questo il dato principale emerso dalla survey che The European House-Ambrosetti ha realizzato in collaborazione con SWG. Se nel 2022 il 92% dei cittadini riteneva che i vaccini fossero uno strumento di prevenzione sicuro ed efficace nel prevenire le malattie infettive, tale percentuale, nella rilevazione 2023, è scesa al 76%, segno che “l’entusiasmo” registrato nella precedente rilevazione fosse dettato più dalla paura del virus che da una reale comprensione del valore dei vaccini come strumento di tutela della salute del singolo e della collettività.

Oltre agli impatti positivi sulla salute, la vaccinazione ha un effetto leva economico elevatissimo (per ogni euro speso si generano ben 40 euro di risparmi) e influisce positivamente sul progresso sociale ed economico di una nazione, riducendo costi sanitari diretti e i costi sociali: in questo senso quanto accaduto durante la pandemia da COVID-19 rappresenta un esempio lampante.

Nel corso del 2021, a livello europeo, si è evidenziata una certa tendenza per cui i Paesi caratterizzati da tassi di copertura vaccinale anti-COVID maggiori sono stati anche quelli caratterizzati da una maggior crescita del PIL reale nello stesso anno. In questo contesto, infatti, l’Italia dopo aver registrato il 3° maggior calo del PIL nel corso del 2020 (contrazione più significativa dal dopoguerra ad oggi), ha ottenuto la 2° più alta crescita nel corso del 2021, anche a causa di un tasso di copertura vaccinale tra i più alti del Continente.  Anche a livello regionale si manifesta una tendenza analoga con una relazione positiva tra il tasso di copertura vaccinale anti-COVID nella popolazione di età superiore ai 12 anni nel corso del 2021 e il tasso di crescita dell’economia. In particolare, per ogni punto percentuale di copertura aggiuntivo, il PIL è cresciuto dello 0,12%.

Non vaccinare rappresenta quindi un costo e non un risparmio. Mai come in questo momento è importante investire per far comprendere ai cittadini il valore di questo strumento nonché i rischi associati a tutte le malattie prevenibili con i vaccini.