01/04/2023

L'evoluzione della gestione della psoriasi moderata/severa come patologia cronica

L'evoluzione della gestione della psoriasi moderata/severa come patologia cronica

La psoriasi è molto più di una malattia della pelle. Concentrandoci solo sulle lesioni cutanee, infatti, rischieremmo di perdere di vista tutto ciò che sta al di sotto della “superficie” di questa patologia e delle sue manifestazioni, a partire dagli impatti psicologici e sociali che porta con sé.

È importante dunque superare le apparenze per comprenderne più a fondo le cause, la natura cronica e multifattoriale, le comorbidità associate, e per disegnare modelli e reti che contribuiscano all’inserimento dei pazienti in percorsi terapeutico-assistenziali adeguati, in grado di migliorare la qualità della vita delle persone che convivono con questa patologia. Poter contare su percorsi adeguati significa prima di tutto conoscere e ri-conoscere la patologia, e disporre di risorse in linea con i bisogni dei pazienti, sia umane che economiche – penso agli investimenti sulla formazione e sulle competenze dei professionisti sanitari.

Significa avere reti territoriali strutturate e consolidate, che favoriscano la comunicazione e la collaborazione tra i vari nodi, in un’ottica multidisciplinare e orientata alla misurazione delle performance. Infine, significa dare spazio e valorizzare le opportunità esistenti non solo dal punto di vista terapeutico, favorendo un accesso equo e tempestivo a soluzioni mirate a bisogni specifici, efficaci ed innovative, ma anche in ambito digitale. Le potenzialità degli strumenti già oggi disponibili possono infatti contribuire alla continuità assistenziale, garantendo una maggiore prossimità ai pazienti, e all’aderenza terapeutica.

Il percorso avviato nel 2021, con il contributo non condizionante di Almirall, attraverso l’analisi delle esperienze di Lazio e Lombardia e, più recentemente, di Emilia Romagna e Puglia, nasce con l’obiettivo di ascoltare le esigenze e le esperienze di pazienti e medici per tracciare una fotografia della situazione attuale e identificare, rispetto ai bisogni precedentemente descritti, aree di miglioramento e interventi prioritari.

Il Quaderno sintetizza quindi le evidenze e le riflessioni che sono emerse dal confronto avviato con gli esperti coinvolti nei mesi passati, attraverso la realizzazione di incontri e tavole rotonde. Approfondisce, inoltre, gli impatti psicologici e sociali sulla popolazione femminile: sebbene la psoriasi non faccia distinzioni di genere, le ricadute fisiche e psicologiche hanno una magnitudine diversa tra uomini e donne, e si manifestano non solo in maggiori livelli di stress e ansia, ma anche in maggiori aspettative nei confronti delle terapie per evitare eventuali ricadute sul resto della famiglia.
Riflessioni più specifiche, relative ad esempio alla promozione di una maggiore diffusione di modelli organizzativi a rete, caratterizzati da flessibilità e multidisciplinarietà, e alla previsione di strutture funzionali al monitoraggio dell’appropriatezza terapeutica e della qualità dei servizi erogati, si accompagnano ad alcune proposte trasversali, ancora in attesa di risposta. Prima tra tutte considerare e gestire la psoriasi come una malattia cronica, prevedendo l’inserimento della patologia nel Piano Nazionale della Cronicità come auspicano da tempo associazioni dei pazienti e società scientifiche.

 

Per leggere il Quaderno:  https://www.sanita24.ilsole24ore.com/vetrina/sfoglio/aviator.php?newspaper=SAQ&issue=20230404&edition=SANITAQUADERNI&startpage=1&displaypages=2