La diagnostica in vitro (IVD) è una parte essenziale del SSN: viene utilizzata per effettuare diagnosi, escludere cause di malattie, monitorare, esaminare e valutare le condizioni di salute degli individui. Inoltre, sempre più spesso permette anche agli individui affetti da malattie croniche di gestire le proprie condizioni.
Oggi, molte persone vivono grazie alla diagnosi di alcuni dei più grandi killer del mondo (ad es. cancro, HIV e epatiti, così come il recente SARS-COV-2). Gran parte di questi progressi sono stati sostenuti dall'innovazione dell'IVD, che migliora la capacità degli operatori sanitari di agire tempestivamente grazie alle informazioni ottenute attraverso gli IVD. Infatti, quest’ultimi sono in grado di individuare i segnali di allarme precoce e i singoli fattori di rischio, creando nuove opportunità di prevenzione e di intervento precoce. Gli IVD oggi vengono considerati i "campioni silenziosi" dell'assistenza sanitaria essendo estremamente preziosi per la prevenzione, l'individuazione e la gestione delle malattie.
In questo contesto, i dispositivi IVD giocano anche un ruolo di primo piano nella lotta all’AMR. Essi, infatti, essendo in grado di distinguere le infezioni virali da quelle batteriche e, in secondo luogo, isolare i batteri resistenti agli antibiotici, contribuiscono a ridurre la prescrizione inappropriata di antibiotici grazie a tempi di individuazione del ceppo patogeno e a circoscrivere il rischio di diffusione del patogeno.

L’evento digitale e il White Paper sono realizzati con il contributo non condizionante di bioMérieux.